(g.l.) Dopo l’applauditissima anteprima di sabato al Teatro Zancanaro di Sacile, quello di oggi a Trieste è uno dei momenti più attesi della programmazione musicale dell’anno: alle 18.30, infatti, al Politeama Rossetti, riflettori accesi sul Concerto inaugurale dell’Anno Accademico, come da tradizione una strutturata produzione sinfonica che vede protagonista l’Orchestra del Conservatorio “Giuseppe Tartini”, un organico forte di oltre sessanta giovani musicisti iscritti ai corsi superiori e specialistici, integrato quest’anno dal violino solista della giovane Sara Schisa. Alla guida dell’Orchestra si sono alternati, nel tempo, molti direttori di fama, fra i quali Aldo Belli e Giampaolo Coral, Andrea Cristofolini, Antonino Fogliani e Romolo Gessi, Stojan Kuret, Adriano Martinolli D’Arcy, Fabio Pirona, Sigmund Thorp, Luigi Toffolo e Daniele Zanettovich. Oggi sul podio, come gà avvenuto appunto nella cittadina in riva al Livenza, salirà la direttrice Silvia Massarelli, tra le più note e riconosciute bacchette del nostro tempo. Prima donna direttore a vincere il “Grand Prix de Direction d’Orchestre” al concorso internazionale di Besançon in Francia (presidente della giuria Manuel Rosenthal), è stata Premio della Critica al Concorso Prokofiev di San Pietroburgo e unica vincitrice del Concorso Robert Blot di Parigi.
Silvia Massarelli
L’ingresso al Concerto è libero perché si tratta di una vera e propria festa aperta alla città: «Come sempre, l’inaugurazione dell’Anno Accademico del Conservatorio è concepito come una festa dedicata al pubblico triestino, che attendiamo numeroso – afferma il direttore, Sandro Torlontano –. E sarà una festa anche per i nostri studenti, con la consueta consegna dei Premi speciali di studio ai migliori diplomati dell’Anno Accademico scorso».
Il Concerto inaugurale, realizzato per il coordinamento del docente Andrea Amendola, responsabile di produzione del Conservatorio, si aprirà con il poema sinfonico “Finlandia” di Sibelius, brano divenuto, in seguito, rappresentativo del popolo finlandese. Composto nel 1899 e ispirato a una serie di quadri storici, evoca la solennità mistica dei paesaggi di quelle terre nordiche, con la bellezza delle foreste e dei laghi. Inframmezzato da una melodia dal carattere nostalgico, il brano si conclude con un tema di marcia, che denota la fierezza di tutto un popolo. Si prosegue con “Introduzione e Rondò capriccioso op.28”, un brano di alto virtuosismo che Saint-Saëns compose nel 1863. Dedicato al violinista Pablo de Sarasate, comprende una prima parte cantabile e malinconica, seguita da un brillante Rondò di carattere spagnolo. La Sinfonia n.3 di Schumann, detta “Renana”, suggellerà il concerto: ha l’intento di esprimere tutto ciò che il paesaggio del grande fiume, il Reno appunto, emblema della civiltà germanica, può evocare e rispecchia, nella sua intensità dinamica e ritmica, la più alta espressione del Romanticismo tedesco.
Come detto, l’anteprima del Concerto inaugurale era avvenuta sabato sera a Sacile nella bella cornice del Teatro Zancanaro. Durante la entusiasmante serata, sottolineata dagli scroscianti applausi del folto pubblico liventino, protagonista è stata la giovane violinista Sofia De Martis, e in luogo dell’opera di Saint-Saëns è stato eseguito il “Concerto in mi minore per violino e orchestra op. 64” di Felix Mendelssohn, una partitura in cui primeggiano le possibilità virtuose ed espressive dello strumento solista. Con il direttore artistico della stagione musicale sacilese, maestro Mario Zanette, ad applaudire le bellissime interpretazioni dell’Orchestra diretta, appunto, da Silvia Massarelli, anche l’assessore comunale alla Cultura, Ruggero Spagnol, e il direttore Sandro Torlontano, il quale, lodando l’impegno di tutti i componenti della formazione orchestrale, ha fatto un breve cenno anche alla ricca attività didattica del Conservatorio, nel quale il “respiro” mitteleuropeo e internazionale è sempre più consistente.
L’orchestra applaudita sabato a Sacile.
La solista Sofia De Martis.
Zanette, Spagnol e Torlontano.
Silvia Massarelli è docente titolare al Conservatorio “Tartini” della cattedra di Esercitazioni orchestrali, disciplina che ha insegnato precedentemente in altri Conservatori come il “Santa Cecilia” a Roma. Ha studiato pianoforte, composizione e direzione d’Orchestra proprio al Conservatorio “Santa Cecilia” per poi trasferirsi a Parigi, dove si è laureata con il massimo dei voti al Conservatoire National Supérieur de Musique. Ha collaborato con direttori come Myung-whun Chung, Laurent Petit-Girard, Cyril Diederich e con musicisti di fama internazionale quali Michel Dalberto, Martin Spandenberg, Claude Delangle e Jean-Yves Fourmeau. Ha diretto prime esecuzioni assolute di numerosi compositori, fra i quali Jacqueline Fontyne, Edison Denisov, Lowell Liebermann,o Eric Tanguy, Thierry Escaich, Lorenzo Palomo, Nicola Campogrande e ha partecipato al Nordic Days Musical Festival di Rejkiavik. È stata invitata da orchestre di grande prestigio, fra le quali la New York Philharmonic, Wiener Kammer Orchester, Orchestre du Capitol de Toulouse, Orchestre des Concerts Lamourex, Orchestre Symphonique de Mulhouse, Orchestre Phylarmonique des Pays de la Loire, Orchestre Symphonique et Lyrique de Nancy, Orchestre Symphonique de Tours, Haendel Festspiele Orchester di Halle, Podlasie Opera and Philharmonic di Bialystok, Cyprus Symphony Orchestra, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. È regolarmente invitata a convegni e congressi sulla leadership e il suo percorso è apparso nel libro “Donne come noi” edito da Sperling & Kupfer, che raccoglie le testimonianze di “100 donne italiane che hanno fatto cose eccezionali”.
L’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Giuseppe Tartini” è formata dai giovani musicisti iscritti ai corsi superiori e specialistici del Conservatorio, dai migliori studenti dei corsi propedeutico-accademici nonché, in particolari occasioni, dai giovani diplomati e da alcuni docenti, assicurando così continuità alla formazione, pur nel naturale avvicendamento dei suoi componenti. L’Orchestra affianca alla sua funzione formativa istituzionale una notevole attività concertistica, che viene regolarmente svolta in vari teatri, in Italia e all’estero (recente è la bellissima trasferta a Novi Sad, in Serbia), in collaborazione con enti di rilevante prestigio musicale. Ha realizzato varie registrazioni discografiche, radiofoniche e televisive.
Sara Schisa, nata a Monfalcone nel 2003, ha iniziato lo studio del violino all’età di sette anni con Armin Sešek, a Lubiana. Ha seguito corsi di perfezionamento con Stefan Milenković, Lukas Hagen, Itzhak Rashkovsky, Ani Schnarch, Elisabetta Garetti, Yulia Berinskaya e Sonig Tchakerian, e ha frequentato l’Accademia Perosi di Biella, nella classe di Pavel Berman. Nel 2022 ha conseguito il Diploma Accademico di primo livello in violino, con lode e menzione d’onore, al Conservatorio “Tartini£ di Trieste, sotto la guida di Sinead Nava, con la quale prosegue attualmente gli studi al Biennio di secondo livello nel medesimo Conservatorio. Ha vinto oltre 20 concorsi internazionali in Serbia, Croazia, Slovenia e in Italia. Ha eseguito numerosi concerti come solista con orchestra e ha partecipato a varie trasmissioni radiotelevisive.
Sofia De Martis è nata invece a Trieste nel 2005. Ha iniziato lo studio del violino a sette anni, sotto la guida di Cristina Semeraro, e dal 2018 studia al Conservatorio “Tartini”, nella classe di Sinead Nava. Dal 2020 segue corsi di perfezionamento con Yulia Berinskaya. Ha vinto diversi premi in concorsi nazionali e internazionali e nel 2021 ha debuttato come solista con l’Orchestra del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste.
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In copertina, la giovane violinista Sara Schisa che sarà protagonista questa sera al Politeama Rossetti di Trieste.